La Storia
L'amore per la natura, una notevole conoscenza della flora esotica, una grande passione per il giardinaggio, probabilmente furono i presupposti che spinsero, verso la metà del 1800 Giovanni Piacenza, industriale laniero di Pollone, ad acquistare il colle Burcina e a trasformarlo in un parco seguendo gli indirizzi del giardino paesistico nato in Inghilterra nel 1700.
Egli mise a dimora le prime piante nella parte bassa del colle, tra cui le ormai gigantesche sequoie poste davanti al laghetto (1848) e costruì le prime infrastrutture (laghetti, sentieri, strade).
Il figlio Felice continuò per più di cinquant'anni, con tanta esperienza ed entusiasmo, l'opera paterna: realizzò la conca dei rododendri, continuò il tracciamento di strade e sentieri, piantò tantissime specie esotiche, seguendo un progetto estremamente informale per soddisfare soprattutto esigenze paesaggistiche ed estetiche.
Dal 1935 il Parco è di proprietà del Comune di Biella.
Negli anni '50 sono state eseguite ristrutturazioni di carattere generale quali: l'ampliamento della rete viaria, il nuovo accesso con il ponte sul rio Vandorba progettato dal paesaggista Pietro Porcinai, la posa del busto dedicato a Felice Piacenza, opera di Leonardo Bistolfi.
Il resto è cronaca recente: il rinvenimento nel 1959 di materiale archeologico: asce, spiedi, frammenti di vasi, una brocca in bronzo (risalente alla metà del V-inizio IV secolo a.c.) conservata al museo del territorio di Biella, il tornado che nel 1967 sconvolse il parco; l'istituzione della Riserva Naturale Speciale del Parco Burcina "Felice Piacenza" con Legge regionale 24.4.80 n° 29.
Le finalità della Legge istitutiva sono: la tutela delle caratteristiche naturali, ambientali e paesaggistiche; la valorizzazione delle attività della riserva, la promozione dell'attività scientifica, culturale, didattica...
Il territorio della Riserva (57 ha) interessa i Comuni di Pollone e Biella; quest'ultimo è proprietario del 72% dell'intera superficie. La gestione della Riserva è affidata ad uno specifico ed autonomo Ente Parco.
Egli mise a dimora le prime piante nella parte bassa del colle, tra cui le ormai gigantesche sequoie poste davanti al laghetto (1848) e costruì le prime infrastrutture (laghetti, sentieri, strade).
Il figlio Felice continuò per più di cinquant'anni, con tanta esperienza ed entusiasmo, l'opera paterna: realizzò la conca dei rododendri, continuò il tracciamento di strade e sentieri, piantò tantissime specie esotiche, seguendo un progetto estremamente informale per soddisfare soprattutto esigenze paesaggistiche ed estetiche.
Dal 1935 il Parco è di proprietà del Comune di Biella.
Negli anni '50 sono state eseguite ristrutturazioni di carattere generale quali: l'ampliamento della rete viaria, il nuovo accesso con il ponte sul rio Vandorba progettato dal paesaggista Pietro Porcinai, la posa del busto dedicato a Felice Piacenza, opera di Leonardo Bistolfi.
Il resto è cronaca recente: il rinvenimento nel 1959 di materiale archeologico: asce, spiedi, frammenti di vasi, una brocca in bronzo (risalente alla metà del V-inizio IV secolo a.c.) conservata al museo del territorio di Biella, il tornado che nel 1967 sconvolse il parco; l'istituzione della Riserva Naturale Speciale del Parco Burcina "Felice Piacenza" con Legge regionale 24.4.80 n° 29.
Le finalità della Legge istitutiva sono: la tutela delle caratteristiche naturali, ambientali e paesaggistiche; la valorizzazione delle attività della riserva, la promozione dell'attività scientifica, culturale, didattica...
Il territorio della Riserva (57 ha) interessa i Comuni di Pollone e Biella; quest'ultimo è proprietario del 72% dell'intera superficie. La gestione della Riserva è affidata ad uno specifico ed autonomo Ente Parco.